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Una mostra sui 60 anni di storia della Vespa Cinquantasette anni di pubblicità e comunicazione Vespa, dal 1946 a oggi, raccontano come il mondo sia cambiato intorno allo scooter più famoso del pianeta. 19 dicembre 2002 - 16 marzo 2003
Museo Piaggio - Giovanni Alberto AgnelliPontedera, viale Rinaldo Piaggio 7
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Questa
storia sarà raccontata, dal 19 dicembre 2002 al 16 marzo 2003, presso il
Museo Piaggio - Giovanni Alberto Agnelli di Pontedera, in occasione della
mostra “Chi Vespa… è già domani” ideata da Tommaso Fanfani, e
curata da Omar Calabrese e Dino Borello con la consulenza artistica di
Gilberto Filippetti. La
storia della Vespa è anche la storia della evoluzione del concetto di
pubblicità, del suo luogo (la società civile) e della sua influenza nel
formarsi di opinioni pubbliche. Le
campagne di pubblicità, artefici di questa costante contemporaneità di
Vespa, sono ora esposte e presentate per la prima volta al pubblico in una
grande mostra organizzata dalla Fondazione Piaggio. La mostra “Chi
Vespa… è già domani” è allestita presso il Museo Piaggio che, nei
locali restaurati del primo insediamento industriale Piaggio a Pontedera
risalente ai primi anni Venti, ospita anche la Fondazione e l’Archivio
Storico Piaggio. La
mostra “Chi Vespa… è già domani” è articolata in otto sezioni
tematiche che, da altrettanti punti di vista privilegiati, ripercorrono la
storia della comunicazione pubblicitaria che ha accompagnato Vespa, in
tutte le sue 120 diverse versioni, a partire dalla nascita del primo
modello nel 1946. Le sezioni della mostra “Chi Vespa… è già
domani” sono: “Donne in fuga dai guai: il femminile che avanza”;
“Nuove forme per la lingua: qualcosa che prima non c’era”; “Tutti
i colori tendono al verde: se vuoi scrivere arcobaleno non usare
l’inchiostro nero”; “La creazione dei giovani: la grande rivoluzione
dei costumi”; “Verso un’estetica di massa: una generazione che ha
dato poeti alla poesia”, “’On the road again’: alla scoperta del
mondo e della libertà”; “Vespa da tutto il mondo unitevi: l’etica
della globalità e lo spirito degli individui”; “Una Vespa per amico:
produzione di massa per bisogni di massa”. Vespa
possiede in sé quel grande valore che è l’espressione viva della
contemporaneità, avendo saputo costantemente esprimere la capacità di
reinterpretarsi, rimanendo sempre uguale a sé stessa. Diversa da tutti
gli altri scooter. Attraverso
le sue campagne pubblicitarie che hanno segnato epoche diverse della
nostra storia recente, Vespa ha parlato di se stessa dialogando col suo
pubblico, occupandosi di temi rilevanti. Ha saputo interpretare come
nessun’altro il cambiamento dei tempi. Attraverso
le oltre 160 opere esposte si ripercorre anche la storia della
comunicazione pubblicitaria non solo italiana, ma del mondo intero. Nelle
sale del Museo Piaggio - antiche officine meccaniche, oggi esempio di
archeologia industriale - sono infatti esposti calendari, dépliant,
manifesti, annunci pubblicitari, bozzetti originali di diverse importanti
campagne pubblicitarie; verranno inoltre proiettati spot pubblicitari di
Vespa, “antichi” e moderni, e spezzoni di film in cui Vespa compare
quale “protagonista”. Il
coordinamento organizzativo della mostra “Chi Vespa… è già domani”
è stato curato da Elisa Mazzini, mentre Chiara Mani ed Elisabetta
Marchetti hanno svolto il lavoro di ricerca iconografica e documentale
basato sugli oltre 150.000 documenti presenti nell’Archivio Storico
Piaggio. Proponendosi
come mezzo per la mobilità da reinventare nel dopoguerra, le campagne
pubblicitarie Vespa hanno parlato alle famiglie, durante il boom economico
hanno saputo rivolgersi ai soggetti sociali emergenti: prima ai giovani,
poi alle donne. Hanno parlato di rivoluzione delle forme, di ecologia, di
libertà, di estetica, di risparmio e convenienza, di relazioni. E lo
hanno fatto sia attraverso i grandi manifesti pubblicitari, sia usando
prima il cinema e poi la Tv, fino all’avvento del Web nei giorni nostri. Artisti
come Mosca, Savignac, Longanesi hanno segnato con la loro opera il periodo
“eroico” della réclame Vespa, per poi lasciare la loro opera nelle
mani delle più prestigiose agenzie, e di nomi del calibro di Fletcher,
Fukuda, Cato, Glaser. Le
influenze artistiche nei diversi periodi, la stratificazione delle
citazioni e dei temi grafici, l’utilizzo e l’avvento di nuovi media
emergono con forza nel percorso che va dai primi, ingenui, manifesti del
dopoguerra alle forme più evolute di pubblicità. In un dipanarsi di
opere attraverso le quali è facile leggere lo sviluppo, la crescita di un
intero sistema sociale. Le
innumerevoli idee e immagini che Vespa ha ispirato dalla sua invenzione
sono raccolte, oltre che nel luogo fisico del Museo Piaggio, nel magnifico
catalogo della mostra “Chi Vespa… è già domani” realizzato dalla
Editrice Compositori di Bologna (www.compositori.it). Curato da Omar
Calabrese e Tommaso Fanfani, il volume nelle sue 144 pagine corredate da
oltre 200 immagini racconta la storia del prodotto-Vespa, della sua
pubblicità, il rapporto con i giovani e l’evolversi del costume sociale
in Italia e nel mondo. E
dalle campagne pubblicitarie più significative, dal 1946 a oggi, nasce
anche il Calendario Vespa 2003. Nelle sue dodici tavole, questo nuovo
Calendario realizzato da Piaggio (la prima edizione risale ormai al 1950)
presenta immagini raccolte non in base alla cronologia, ma intorno ai temi
fondanti di una storia pubblicitaria di Vespa che viaggia attraverso il
tempo e l’evoluzione dei costumi. Concept e art direction di
Alternamente, il Calendario Vespa 2003 è stato stampato da Pacini Editore
(Pisa). Il
progetto “Chi Vespa…è già domani” è stato realizzato grazie a
Fondazione Monte Paschi Siena, Regione Toscana, Provincia di Pisa, Comune
di Pontedera, Ottagono-Editrice Compositori, ABC Milano, DDB Milano,
Cowboys Artworks, Gruppo Masala, Bandecchi & Vivaldi. Fondazione e Museo PiaggioViale
Rinaldo Piaggio 7, 56025 Pontedera (PI), Italia Tel.
(+39) 058727171, fax (+39) 0587290057 fondazione@fondazionepiaggio.it museo@museopiaggio.it www.museopiaggio.it Ufficio Stampa PiaggioVia Trebazio
1, 20145 Milano, Italia Tel. (+39)
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