FONDAZIONE ITALIA®
|
HOME PAGE torna a comunicati e notizie | |
GLI OTTANT'ANNI DI FRANCESCO ROSI FESTEGGIATI IN CAMPIDOGLIO | |
Francesco Rosi e Gian Maria Volonté | |
Il 15 novembre Rosi festeggerà il compleanno a Roma, in Campidoglio, dove per l'occasione sarà proiettato un suo ritratto filmato di 50 minuti realizzato da Roberto Andò per la Scuola Nazionale di Cinema. Nello stesso giorno assisterà a una proiezione di Salvatore Giuliano, uno dei suoi film più celebri. Autore di capolavori come Le mani sulla città, Leone d' oro a Venezia, e Il caso Mattei, Palma d' oro a Cannes, sedici film in tutto, Rosi si ritiene un cineasta soddisfatto: ''Nessun rimpianto - dice - sono riuscito a fare sempre i film che volevo. Se qualche progetto, come quello su Che Guevara, non è andato in porto è stato perché io mi sono rifiutato; in quel caso il governo cubano pretendeva di dare il suo placet prima delle riprese; non potevo accettare''. Consapevole che il cinema possa aiutare a comprendere i mutamenti storici, Rosi ama definirsi ''testimone'' della realtà del suo paese: ''con i miei film - dice - ho cercato di capire, di raccontare l' Italia. Non ho mai fatto film a tesi e mi sembra limitativo definire i miei film 'di denuncia sociale', anche se con Mani sulla città ho anticipato temi ancora oggi palpitanti come lo scandalo di tangentopoli e il conflitto di interessi. Al centro del mio cinema c' è l' uomo: se non si raccontano storie di uomini, se non si mette in evidenza l' aspetto umano di ogni vicenda, allora non si fanno film, si fanno documentari''. | |
''Il più bel film ancora da fare?
Quello sull' Italia di oggi, ma la situazione è troppo confusa, in
continuo movimento: la realtà è talmente ingarbugliata che è
ancora presto per raccontarla''. Francesco Rosi il 15 novembre
compirà 80 anni e non smette mai di pensare alla sua passione, il cinema.
Ma nei progetti futuri c'è anche un ritorno al teatro: l'anno prossimo
dirigerà per il San Carlo Napoli milionaria la commedia di
Eduardo che debuttò nel '45 in quello stesso teatro di Napoli. ''Me
lo ha chiesto Luca De Filippo e ho accettato con piacere consapevole della
difficoltà dell' impresa - ha commentato il regista - Napoli
milionaria ha segnato la nascita del neorealismo in teatro, come Roma
città aperta al cinema. Racchiude il dolore e le speranze degli
italiani di allora ed esalta valori che credo oggi dobbiamo recuperare: la famiglia, la solidarietà, il rifiuto di fare soldi a tutti i costi. Spero di riuscire a rappresentare tutto questo''. |
|