Il ministro della Cultura Giuliano
Urbani ha approntato due disegni di legge. Il primo va a cancellare la
tanto controversa commissione censura che rilascia ai film i nulla osta
per la proiezione nelle sale, il secondo prevede un sistema di
tassazione privilegiata. Il primo disegno di
legge demanda al produttore con una sorta di autoclassificazione,la
facoltà di dichiarare,con allegata perizia di un esperto, le
caratteristiche del film. Questo disegno di legge in pratica fisserà i
parametri a cui il produttore deve attenersi, per fornire
una completa informazione al pubblico e allo stesso Ministero dei Beni
culturali. Il produttore dovrà quindi specificare se trattasi di
un film per tutti,o di una pellicola vietata ai minori di 14
o 18 anni. Dovrà altresì precisare se nel film si faccia uso di un
linguaggio troppo forte o volgare, e se contenga scene di sesso o
violenza non adatte ai più piccoli. Ma la novità del progetto di legge è costituita
anche dal fatto che la normativa varrà non solo per i film
destinati alle sale pubbliche, ma anche ai film tv, ai prodotti
multimediali o interattivi, e ai videogiochi. La nuova normativa
di fatto va a sostituire la famosa legge 161 del 1962 che prevedeva il rilascio obbligatorio del nullaosta
ministeriale. La commissione censura sarà sostituita da altra
commissione formata da psicologi e neuropsichiatri il
cui compito sarà quello di
verificare la correttezza dell'autocertificazione fornita dal produttore.
Il secondo disegno
di legge che riguarda gli aspetti fiscali, è nelle intenzioni finalizzato a rilanciare il cinema.
Questa normativa prevede l'introduzione del tax shelter ovvero di
un meccanismo che consente una tassazione agevolata a soggetti privati o
a imprese che investiranno nel settore della produzione
cinematografica. |
Ultimo tango a Parigi, un
film di Bernardo Bertolucci, che la censura condannò al
"rogo". |