Riparte Goletta verde, per analizzare il Mediterraneo, un mare che
soffre sempre più. Festeggia il ventesimo compleanno la campagna
itinerante di Legambiente, questa mattina presentata a Roma. La
campagna informa sulla qualità delle acque di balneazione,
va a caccia di scarichi non depurati, dà battaglia agli ecomostri
che rovinano le coste e assegna bandiere nere ai pirati del mare.
Goletta Verde è la campagna estiva di Legambiente di informazione
e sensibilizzazione sullo stato di salute del nostro mare. Dal 1986
ad oggi, ogni estate, il battello ambientalista compie il periplo
delle coste italiane prelevando e analizzando circa 500 campioni
d'acqua ed eseguendo su ognuno le analisi previste dalla legge.
Oltre a diffondere in tempo reale i risultati delle analisi dei
luoghi visitati, Goletta Verde propone in ogni sua tappa incontri,
manifestazioni, blitz per evidenziare tutta la complessità
dei temi legati al mare: dalle attività di pesca alle attività
turistiche, dalla nautica al cabotaggio, dalla cementificazione
selvaggia delle coste alla loro erosione. La Goletta promuove e
valorizza il ruolo fondamentale che le Aree Protette giocano in
difesa del delicato ecosistema marino. Stimola cittadini ed istituzioni
al rispetto dell'ambiente marino disincentivando l'indiscriminato
prelievo da parte dei turisti di organismi a rischio d'estinzione
come stelle e cavallucci marini e denunciando il consumo illegale
dei datteri di mare. L'amore e il rispetto per una delle risorse
più importanti per la vita del pianeta Terra e per l'economia
del nostro Paese, insieme alla collaborazione di tutti i cittadini
che segnalano all'imbarcazione i vari abusi perpetrati ai danni
del mare, animano da vent'anni le vele della Goletta Verde: un riferimento
per tutti gli amanti del mare.
Il dossier
di Legambiente “Mare monstrum 2005”, denuncia un aumento
del 7%, rispetto al 2003, dei reati ambientali accertati dalle Forze
dell’ordine nel 2004 sulla costa: 19.111 nel 2004, pari a
5 illeciti ogni due chilometri di litorale. La crescita, che riguarda
un po’ tutto il territorio nazionale, segna dei picchi nel
Sud, in Sicilia, Puglia e Campania, dove si registrano il maggior
numero di infrazioni.
I reati legati all’inquinamento e alla cattiva depurazione
sono cresciuti del 15%: 1.406 nel 2004, contro i 1.224 del 2003.
C'è inoltre un aumento di ben il 7% di mare inquinato. Per
quanto riguarda i sedimenti marini, anch'essisono ampiamente compromessi,
con la presenza di pericolosi metalli pesanti, pesticidi e altre
sostanze velenose.
In aumento inoltre anche le infrazioni al codice della navigazione,
e i reati nel settore della pesca di frodo con il 33% in più,
passando dai 5.060 del 2003 ai 6.736 del 2004.
I provvedimenti
di sequestro di strutture abusive sul demanio marittimo, passati
dai 760 del 2003 ai 1.367 del 2004, con un incremento dell’81%
nel Belpaese e punte del 122% in Sicilia (114 nel 2003 contro i
253 del 2004).
Roberto Della Seta, presidente di Legambiente ha
sottolineato «Sostanzialmente quello che emerge dal dossier,
un’impunità generalizzata e sempre più arrogante.
Tanto per citare un esempio basti pensare a chi si ostina a voler
edificare sul demanio marittimo. Se da una parte i costruttori abusivi
edificano, dall’altra, però, la risposta delle forze
dell’ordine non si è fatta aspettare ed è servita
in questo caso a calmierare e a raffreddare l’impeto cementificatorio
sulla costa». Tra le regioni, al primo posto si distingue
la Sicilia con 696 infrazioni , un più 19% rispetto al 2003,
576 persone denunciate e 253 sequestri, segue la Puglia con 489
notizie di reato, 617 persone denunciate e 200 sequestri e inoltre
la Campania con 437 infrazioni e 632 persone segnalate all’autorità
giudiziaria. Fra i casi segnalati, di macroscopico abusivismo edilizio
lungo 38 chilometri della Riserva marina di Capo Rizzato, dove c’era
una vera e propria spartizione della costa tra cosche.
In questa campagna 2005 i laboratori della goletta a vela Catholica
e del rimorchiatore a vapore Pietro Micca preleveranno e analizzeranno
500 campioni e raccoglieranno in schede sintetiche l’identikit
dei tratti di costa: grado di antropizzazione, insediamenti industriali,
zone coltivate, aree da salvaguardare. Una terza imbarcazione, in
collaborazione con il ministero dell’Ambiente, salperà
alla volta del Mediterraneo. Le analisi dureranno fino ak 17 agosto.
30 giugno
2005
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