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L' Italia numero uno al mondo con 39 siti nella lista del patrimonio mondiale dell'Unesco e' leader planetario della bellezza

Tomba Etrusca a Cerveteri

 
 


  Nella lista del patrimonio mondiale dell'Unesco l'Italia e' la numero 1 con ben 39 siti.  Gli ultimi due siti che l'Unesco ha inserito nel patrimonio mondiale sono la Val d'Orcia e le necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia. Con queste due acquisizioni l'Italia tocca quota 39 siti e va in testa alla classifica dei 788 luoghi riconosciuti dall'Unesco come patrimonio dell'umanità, divenendo così  leader planetario della bellezza. Al secondo posto c'è la Spagna con 37 siti.

I due siti ultimi inclusi nel patrimonio mondiale sono  la Valle d'Orcia con il suo paesaggio senese e i numerosi comuni storici come Montalcino Pienza, Radicofani e San Quirico d'Orcia, e le necropoli etrusche in terra di Tuscia di Cerveteri e Tarquinia. Questi due siti  vanno ad aggiungersi  ai precedenti 37 siti e consentono all'Italia  di conquistare un primo posto assoluto nella classifica. Il doppio riconoscimento è stato reso possibile da una modifica delle regole di selezione. In un primo momento l'Unesco aveva deciso di iscrivere ogni anno nella sua Heritage List un massimo di 30 siti in tutto il globo, non più di uno per paese.   Il sottosegretario ai Beni Culturali Nicola Bono commentando la decisione di allagare le maglie dei criteri di selezione Unesco per consentire ogni anno fino a due ingressi per paese e fino a un totale di 45 nuovi siti, ha detto: "Se ci sono realtà territoriali più ricche ciò appartiene alla storia dell'uomo e a questo dato di fatto non si può rispondere con la penalizzazione", ha affermato I due siti, uno di carattere ambientale e l'altro culturale, come impone la nuova regola che consente ad un paese di «piazzare» due candidature vincenti in un anno, vanno ad aggiungersi a siti storici come i centri antichi di Roma, Napoli, Venezia e Firenze, i Sassi di Matera, la costiera Amalfitana, la villa del Casale di Piazza Armerina in Sicilia, Urbino, Assisi, Verona, la Val di Noto, l'area archeologica di Agrigento, quelle di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, San Gimignano, le Cinque terre.

Pietro Laureano, uno degli esperti internazionali dell'Unesco ha comunque precisato che il riconoscimento da parte dell'Unesco non comporta finanziamenti o agevolazioni economiche, ma rappresenta un formidabile volano turistico e apre buone possibilità di sviluppo. E ha sottolineato che "Bisogna però saper guidare in maniera accorta questo sviluppo, altrimenti il successo rappresentato dal riconoscimento può trasformarsi in un problema"

 
 

 

 
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