Nell' assemblea di AN carica di tensione, Gianfranco Fini
ha invitato il partito a non dividersi, "fra 11 mesi si vota".
Riferendosi al referendum Fini ha difeso la scelta
di lasciare libertà di voto, ed ha quindi sottolineato che
"An non è un partito cattolico, ma che sa parlare ai
cattolici". Fini e' poi tornato sulla sua
idea di destra che : "Deve essere plurale, aperta, una destra
nazionale, con la volontà di parlare a tutti e non solo ad
una parte", e sul partito unico: "La destra non può
subire, ma deve caratterizzare un eventuale partito unico. Possiamo
dar vita ad grande contenitore di centrodestra, ma dico a Follini
che non può essere un grande rassemblement di centro".
"All'amico Follini voglio dire che il bipolarismo non può
essere il centro contro la sinistra, ma un centrodestra alternativo
ad un centrosinistra".Riferendosi poi alla Lega, Fini detto:
"Noi non siamo come la Lega, un partito di lotta che qualche
volta dà l'impressione di stare transitoriamente al governo.
Noi da Fiuggi abbiamo scelto il bipolarismo, abbiamo scelto di privilegiare
le logiche di coalizione su quelle di partito". Nessun cenno
di Fini sul tema della leadership di Berlusconi messa in discussione
da Follini, e a cui ha risposto invece sul "bilancio magro
del governo": "Alleanza Nazionale non dice che il bilancio
del governo è magro. Dice che è quello che siamo riusciti
a fare in una congiuntura economica negativa". Secondo Fini
la campagna elettorale per le prossime elezioni politiche,si dovrà
impostare: "rivendicando i meriti di quello che abbiamo fatto"."Non
è vero - sottolinea Fini - che il centrodestra ha avviato
il declino. E' vero anzi che il centrodestra italiano è stato
in grado di evitare che la congiuntura internazionale alimentasse
il tracollo della nostra società".
Fini e' stato aspramente contestato dai leader
delle correnti.Francesco Storace della Destra sociale,
nel corso del suo intervento ha detto «Non mi spaventa una
nuova formazione politica, un partito unitario del centrodestra.
Ma non capisco quali sono i suoi contenuti, il suo perimentro. Non
è possibile che un giorno Berlusconi dice una cosa e poi
cambi idea».- «Se alla fine di questa assemblea sarò
in posizione tragicamente diversa dalla tua, Gianfranco, non resterò
un minuto di più al ministero. Sarò costretto a lasciare
alla fine di luglio, semplicemente perché c'è un decreto
che mi interessa molto far approvare ed è quello sui farmaci».Mentre
Gianni Alemanno, ministro alle Politiche agricole è stato
molto critico con quanto detto da Fini sul partito unitario del
centrodestra e sulle valutazioni, positive, della politica di governo
in questi quattro anni. Storace e Alemanno hanno anche contestato
Urso, un fedelissimo di Fini, gridandogli: «Vergognati,
buffone!».
2 luglio
2005
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