Il governatore di
Bankitalia nella sua relazione ai banchieri e imprenditori elenca
fondamentalmente in tre punti le sue linee guida per il risanamento
del Paese: Alzare l'età pensionabile, investire di più,
ridurre la spesa e le tasse.Draghi ha anche sottolineato che
un sistema finanziario moderno "non tollera commistioni
tra politica e banche. La separazione sia netta: entrambe ne
verranno rafforzate". Il Governatore ha inoltre evidenziato
che se anche l'Italia è uscita dal ristagno economico,
è anche vero che il nostro Paese "si espande a un
ritmo che resta fra i più bassi dell'area dell'euro".
causa le tasse e le spese troppo elevate. "Livello eccessivo
del prelievo, variabilità e complessità delle
regole fiscali scoraggiano l'investimento in capitale fisico
e umano; rendono più onerosa l'osservanza delle norme".
" Anche per quanto riguarda la l'evasione fiscale, seppur
con qualche recupero del gettito, l'evasione resta alta.
La Banca d'Italia
si aspetta per il 2007 un tasso di sviluppo al 2%, come nello
scorso anno. Draghi ha sottolineato che "la ripresa è
alimentata dagli investimenti e dall'espansione della domanda
estera, in primo luogo in Germania".
In merito alle pensioni,
il governatore ha sollecitato un intervento risolutivo: "Affrontare
il problema della previdenza in modo mai definitivo" ha
detto "ha un costo in termini di mancata crescita e minori
consumi". Secondo Draghi è necessario accrescere
l'età media effettiva di pensionamento, garantire uno
stretto collegamento fra contributi e prestazioni e dare corpo
alla previdenza complementare. "Compatibilmente con l'equilibrio
dei conti pubblici, si può anche valutare lo spostamento
verso la previdenza complementare, su base volontaria, di una
quota limitata della contribuzione destinata alla previdenza
pubblica, che è pari a 33 punti percentuali del salario,
il valore di gran lunga più alto tra i maggiori Paesi
europei".
Solo riducendo stabilmente la spesa corrente, avvisa Draghi,
«si può comprimere il disavanzo e abbattere il
debito senza aggravare ancora il carico fiscale». Dal
2000, ricorda il governatore, la spesa primaria corrente è
aumentata in media di un punto percentuale all’anno in
più del prodotto, raggiungendo il 40% del pil, sui livelli
più alti dal dopoguerra. Di qui l’urgenza di cambiare
i meccanismi di spesa. Secondo il governatore, il progetto di
revisione dei programmi di spesa, avviato dal Governo, va «nella
giusta direzione».
La Banca d’Italia
intende inoltre rafforzare la tutela dei risparmiatori e per
questo, Draghi ha detto: «intendiamo rivedere la normativa
sulla trasparenza, riducendo gli adempimenti formali».
«abbiamo avviato una nuova rilevazione sui costi di tenuta
dei conti correnti bancari, al fine di individuare il peso di
fattori strutturali quali l’incidenza della fiscalità
e l’eccessivo uso del contante».
31 maggio 2007