Le dimissioni del ministro Siniscalco hanno messo
in allarme maggioranza, opposizione e mondo economico. Il leader
dell'Unione Romano Prodi avverte che
«Un governo che non trova l'accordo sull'atto più
importante e qualificante della sua attività, la legge Finanziaria,
tanto da determinare le dimissioni del ministro dell'Economia, deve
fare una cosa sola: andarsene» Per Prodi il governo «Deve
prendere atto della propria incapacità e inadeguatezza e
rimettere il mandato nelle mani del capo dello Stato. La soluzione
non può che passare da una sola strada: le elezioni anticipate».
«Prolungare quest’agonia sarebbe grave per tutte le
famiglie, per le imprese e per l’economia del Paese Chiediamo
l’immediata risoluzione di questa situazione che è
arrivata ormai a un livello di drammaticità senza precedenti».
Fassino
leader dei Ds, ha sottolineato che "le dimissioni di Siniscalco
segnano il definitivo collasso di una maggioranza di governo in
crisi da mesi. Berlusconi e il centrodestra ne
prendano atto e rassegnino le dimissioni, e si vada immediatamente
alle elezioni». Secondo Fassino «Sarebbe
irresponsabile infliggere al Paese altri mesi di crisi e di instabilità».
Per il
presidente di An Gianfranco Fini il governo, a
cominciare dal presidente del Consiglio, dovrebbe esprimere la sua
sfiducia nell'operato del governatore della Banca d'Italia e affidare
l'incarico che è stato di Siniscalco a Giulio Tremonti.
Le dimissioni di Siniscalco hanno destato forte preoccupazione anche
Confindustria. Il presidente di Telecom e vicepresidente di Confindustria,
Marco Tronchetti Provera ha sottolineato: "Per
il Paese è una cosa estremamente negativa. L'importante è
agire rapidamente con senso di responsabilità. Comunque è
una perdita per il governo e per il Paese a cui bisogna rimediare
molto rapidamente.Siamo in un contesto internazionale ed in una
situazione non facile. Quindi mi auguro che si agisca rapidamente
ed in modo adeguato".
22 settembre
2005
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