| Nastri
d'Argento 2006, trionfa "Romanzo Criminale" di Michele
Placido, con cinque premi, tra cui miglior film
Il film
"Romanzo criminale" diretto da Michele Placido trionfa
alla sessantesima edizione dei Nastri d'Argento, assegnati dal
Sindacato dei critici cinematografici (Sngci). Il film sulla banda
della Magliana, ispirato all'omonimo libro di Giancarlo De Cataldo,
ha vinto cinque premi, su dieci candidature iniziali: miglior
pellicola italiana, miglior attore protagonista, ex-aequo ai tre
interpreti principali, Claudio Santamaria, Kim Rossi Stuart e
Pierfrancesco Favino; migliore produzione (Riccardo Tozzi e la
Cattleya, citata anche per La bestia nel cuore di Cristina Comencini
e Quando sei nato non puoi più nasconderti di Marco Tullio
Giordana); miglior montaggio e miglior sonoro in presa diretta.
22 aprile 2006 |
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| Gli altri premi Nastri d'Argento sono andati a Katia Ricciarelli, protagonista della Seconda notte di nozze di Pupi Avati; e, quali attori non protagonisti, a Carlo Verdone per Manuale d'amore (che strappa anche il premio per la sceneggiatura) e Angela Finocchiaro, per La bestia nel cuore. Premiati inoltre per La tigre e la neve: Roberto Benigni e Vincenzo Cerami il miglior soggetto,Nicola Piovani per le musiche e Fabio Cianchetti per la fotografia (anche per La bestia nel cuore). La Febbre di Alessandro D'Alatri e stato premiato per le musiche e la canzone (Mentre tutto scorre dei Negramaro). Francesco Munzi si è aggiudicato il Nastro d'Argento come miglior regista esordiente per Saimir. Quale miglior film straniero è stato premiato Million Dollar Baby di Clint Eastwood. Sabina Guzzanti è stata premiata per il miglior documentario: Viva Zapatero!. Menzione speciale a Stefano Rulli per un altro documentario, Un silenzio particolare. Premiato inoltre Francesco Crivellini per i costumi della Seconda notte di nozze, a Bruno Rubeo per la scenografia del Mercante di Venezia, Adalberto Maria Merli e Alessandra Korompay per il doppiaggio, rispettivamente, di Million Dollar Baby e Niente da nascondere di Michael Haneke. 7 febbraio 2006 |