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Il recupero di uno dei parchi storici più famosi nel mondo.          Il miracolo di Villa d'Este
 
Villa d'Este a Tivoli, è stata recuperata all'antico splendore. Il parco sarà un centro di summit internazionale, oltre che sede di stagioni teatrali, musica, danza.
E' ritornata a suonare  dopo duecento anni, la spettacolare Fontana dell'organo, che un sofisticato meccanismo idraulico, spinto dalla pressione dell'acqua, crea una melodia di grande suggestione.

Questa celebre fontana fu realizzata da due famosi fontanieri dell'epoca, i francesi Luc le Clerc e suo nipote Claude Venard.

Accanto alla fontana dell'organo, ha ripreso a zampillare anche la fontana della Civetta, che emette un di uccelli, in uno spettacolare allestimento coreografico, col quale  Emilio Farina che l'ha curato, ha restituito al monumento l'antico spettacolo originario.
L'inaugurazione del restauro è stata fatta dal Ministro dei Beni Culturali, Giuliano Urbani, che ha sottolineato: "L'Italia recupera uno dei Parchi storici più conosciuti nel mondo e che più hanno ispirato la fama dei giardini all'italiana, perchè non ci siamo limitati a intervenire sui singoli manufatti ma ci si è invece posti l'ambizioso obiettivo di recuperare la grandiosità della villa nel suo insieme,restituendo persini gli effetti sonori delle fontane, perduti da secoli e ancora presenti nella memoria collettiva".

Il grande complesso particolarmente amato da Franz Liszt e Gabriele d'Annunzio, fu realizzato tra il 1551 e il 1572, su iniziativa del cardinale Ippolito d'Este, secondogenito di Lucrezia Borgia e di Alfonso I d'Este, duca di Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Ippolito d'Este,nato a Ferrara nel 1509, fu nominato cardinale all'età di dieci anni, ruolo che praticò effettivamente nel 1540.  Il parco fu realizzato su progetto dell'architetto Pirro Ligorio, famoso per la sua stravaganza ed erudizione. Egli lo ideò e fece costruire a ridosso della collina che si affacciava sulla vallata solcata dal fiume Aniene. Per ampliare la spettacolartà del parco  il cardinale Ippolito d'Este, arrivò a fare demolire un intero rione, che pensava rovinasse il panorama.

Il restauro del  complesso ha interessato anche gli affreschi e i mosaici.

Con la riattivazione della fontana della Civetta e quella dell'organo, il recupero è considerato giunto al 70% delle opere in programma. Il sovrintendente del patrimonio storico e artistico del Lazio Costantino Centroni ha precisato che " per il recupero totale della struttura serviranno ancora un paio d'anni.