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L'opera e' stata presentata oggi nella sede della Societa' Geografica a
Roma, dal presidente della Societa' Italiana di Storia della Scienza
Vincenzo Cappelletti e da Ernesto Mazzetti dell'Universita' di Napoli.
Prende spunto dall'eredita' lasciata dal grande geografo Roberto Almagia'
nel 1929, ed e' la prima grande raccolta di oltre 700 raffigurazioni
cartografiche dell'Italia fino agli inizi del XVII secolo, quando le grandi
scoperte geografiche e l'eta' aurea della cartografia possono dirsi
concluse. Risultato di un'enorme lavoro di ricerca, le carte documentano per
intero la progressiva conoscenza della realta' territoriale italiana, dai
primi codici trecenteschi alla rivoluzione tolemaica, da Marcatore al primo
atlante del 1620 di Giovanni Antonio Magini, quasi tutte illustrate a colori
e ''accompagnate da schede che - ha spiegato Mazzetti - sono piu' che altro
piccoli saggi''.
L'opera è stata editata in
due versioni, di cui una rilegata con la stessa tecnica di un volume del XVI
secolo. L'atlante e' ricco di rarissime
iconografie ''con una proposta di materiali - ha detto Lago, cui la Societa'
Geografica ha consegnato una medaglia d'oro per aver rappresentato in
maniera scientifica e completa la summa della conoscenza geografica - che
possono portare sulla giusta strada altri studiosi''. Anche se, come ha
spiegato Lago, ''molte scoperte non sono state ancora fatte, ad esempio non
e' mai stata trovata la celebre carta di Francesco Petrarca di cui molti
documenti parlano chiaramente'', l'opera rimane una pietra miliare della
ricerca scientifica. |