«Non
so come fare a convincere il calabrese». È sconsolato
Francesco Speroni. Ripete «è uno schifo», dice
di essere «sotto choc». E ha questo problema del calabrese:
«Più che fare un progetto e spiegarglielo, che dobbiamo
fare? Era pure annacquato 'sto federalismo. La verità è
che non vogliono cambiare».
E allora che si fa?
«Ma non lo so, proprio non lo so».
Non faccia così, qualche soluzione ci sarà per convincere
il calabrese.
«Ma come si fa, sono tutti forestali. Ci ho fatto anche un
comizio laggiù».
Com'è andata?
«Così così. Comizio veloce, non c'era nessuno».
E allora?
«E allora con le armi non ci si riesce: i baschi sono 50 anni
che sparano e niente. La democrazia, poi, non ci ha portato a niente.
Non vedo nessuna strada».
Colpa degli «italiani schifosi»? Bossi non ha gradito
l'espressione.
«Ah sì? Non so, non lo sento da tanto».
Neanche Maroni: sbaglia Speroni, la colpa è nostra che non
ci siamo spiegati bene.
«Sarà, ma mi sembra che abbiano capito benissimo».
Pentito?
«No, ma se volete correggo: è il voto che è
schifoso».
Ecco, così non si offende nessuno. Ma il voto è democrazia.
«E allora? Le faccio qualche esempio di voto democratico?
Per esempio il fascismo?
«Senza andare così lontano, la Palestina e Hamas, l'Iran
e Ahmadinejad».
È la democrazia.
«Non mi pare che la nostra Costituzione sia tanto democratica».
No?
«No. In Spagna hanno votato i catalani non gli spagnoli. E
la Serbia nulla ha obiettato a che il Montenegro se ne andasse per
conto suo».
Non sarà che la Lega ha sbagliato qualcosa?
«Non so, non credo».
E Bossi? Dice che il mondo va verso il federalismo.
«Ma no, certi esempi non mi trovano d'accordo. Ci sono solo
18 Paesi federali nel mondo».
Lui si rifà al Galles, alla Scozia.
«Sbaglia, è più autonoma la Lombardia. Almeno
noi possiamo farci le nostre leggi elettorali. Gli esempi giusti
sono Belgio e Spagna».
Con un Bossi più in forma avreste vinto il referendum?
«No, l'impostazione del federalismo precede la malattia, non
ce l'avremmo fatta comunque. Ma non addebito nulla né a lui
né alla classe dirigente della Lega, non è quello
il problema».
Non resta che la Svizzera.
«Non me lo dica. Non riesco ad andarci».
In che senso?
«È già due volte che cerco di convincere la
mia famiglia. Ma loro niente».
Dove andrebbe?
«In Ticino. Anche se poi lì sarei uno straniero e non
godrei dei benefici del federalismo. Ci vogliono 12 anni per diventare
cittadini».
Già. Sono paradossi. In più hanno anche il matrimonio
gay.
«Ma chissenefrega, tanto arriverà anche qui. E comunque
meglio un Paese federalista con i matrimoni gay che questa Italia
centralista. Anche Cattaneo andò a Lugano. E pure Mazzini,
quando si incazzò, si rifugiò in Svizzera».
28 giugno
2006 |