Puntualizza di non credere ai sondaggi Romano Prodi, nemmeno quando
i numeri potrebbero lusingarlo, come nel caso della ricerca che
l'Istituto Piepoli ha realizzato per Il Sole 24 Ore e che attribusce
a un'eventuale sua lista un valore del 18% in termini di consensi.
Le indagini riservate riconoscevano a una lista del Professore un
seguito attorno al 10%, ma lui non si lascia sorprendere: «Non
mi illudo, che sia così forte» e, in ogni caso, qualunque
sia il peso è al servizio del progetto del centrosinistra.
Romano Prodi ricorda ai giornalisti di non aver mai riferito dell'intenzione
di formare una sua lista e pertanto, sottolinea, «è
solo un'ipotesi» e rimarca: «Qualsiasi sia il mio peso
politico e la mia responsabilitá politica è al servizio
dell'Ulivo e dell'Unione». L'impegno politico dunque a servizio
della coalizione perchè, fa notare il Professore, «c'é
un disegno politico nella mia vita, non é un mio disegno
personale». Romano Prodi è attento a non sbilanciare
l'opera di ricucitura in atto in vista del vertice della prossima
settimana, impegno che si è fatto evidente a partire dalla
lettera di programma che il Professore ha scritto da Creta.
Nessun commento nemmeno sulla telefonata di ieri con Francesco Rutelli,
liquidata come un fatto privato. Ma i movimenti in corso da una
parte e dall'altra, tra i rutelliani e i prodiani, sono orientati
a una ricomposizione incentrata sullo schema differenziato per zone
geografiche. Con l'ipotesi di mantenere in alcune aree, al Sud in
particolare, la presenza distinta del partito e l'avvallo invece
della lista unitaria in altre aree dove il rapporto con gli elettori
è modulato differentemente, come al Nord.
È chiaro ormai che il disegno di Rutelli e soci resta interno
al centrosinistra, e va interpretato come un tentativo di riequilibrare
l'assetto della coalizioine verso l'ala moderata cattolica. Anche
perchè da qui alle elezioni del 2006, dati i tempi che un
progetto di stampo puramente centrista richiederebbe, non ci sono
alternative.
Prodi interviene anche sulla situazione dei conti pubblici e invita
il Ministro dell'Economia a rispondere in fretta: «La revisione
dei rating dipende da come il Governo reagisce alle notizie. Il
rating non viene modificato immediatamente, viene modificato se
non vi è una reazione, una correzione forte da parte del
Governo. Io mi auguro che ci sia». E su Siniscalco precisa
«Lui sa, capisce. Lavora per conto di una coalizione molto
lasca, con intenti contraddittori nella politica economica, ma ora
capisce che sta per andare sotto».
I no di Francia e Olanda alla Costituzione europea sono, secondo
il Professore, «un voto durissimo dal punto di vista politico»,
un messaggio chiaro di come il progetto per il rilancio delle istituzioni
si sia ora fermato. Ma Prodi vede gli italiani ancora affezionati
all'Europa. E in Italia, dice, «se si guarda ai sondaggi la
maggioranza é favorevole all'Europa. La minoranza é
molto rumorosa. Ma per l'Italia, l'Europa e il progresso vanno di
pari passo».
9 giugno
2005
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