Da
sinistra, Corrado Prisco, presidente della Fondazione Italia,
A.A.
Avdeev, Ministro della Cultura della Federazione Russa, l'Ambasciatore
d'Italia a Mosca, Vittorio Surdo, lo scultore Bruno Liberatore
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Il
prestigioso “Premio Italia nel Mondo”,consacra il successo
del tour russo della mostra di Bruno Liberatore
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Al
rientro dal trionfale Tour russo, lo scultore Bruno Liberatore
ha inaugurato il suo nuovo studio-museo in Via del Vantaggio,
nel cuore della vecchia Roma, in una zona tradizionalmente
occupata da studi e gallerie d'arte. Si tratta di uno splendido
spazio che si presta pure ad ospitare molteplici eventi culturali
e che può vantare una storia illustre, essendo stato
studio di Jean Baptiste Wicar (che l'aveva fatto sistemare
da Valadier) e, successivamente, del russo Ivanov (qui vi
aveva ricevuto la visita dello Zar) e, in tempi più
vicini a noi, del pittore e scrittore Carlo Levi.
L'apertura del nuovo studio corona un periodo di cospicue
novità e successi per lo scultore. Liberatore è
stato, infatti, insignito recentemente del prestigioso Premio
Italia nel Mondo, giunto alla XIV edizione. Il Premio,
dedicato quest'anno ai rapporti tra Italia e Russia (accanto
all'artista, è stata premiata anche la Direttrice del
moscovita Museo Puskin), viene a consacrare il trionfale tour
in terra russa della mostra di Liberatore, che ha conosciuto
una straordinaria diffusione mediatica e toccato varie città
del più esteso Paese del mondo. Basti pensare che,
a programma espositivo ormai concluso, continuano ancora a
giungere, da parte di varie città russe, richieste
di ospitare la mostra dello scultore italiano. Del resto,
l'esposizione aveva avuto come premessa la grande mostra personale
di Liberatore, ospitata nel 2007 nel celeberrimo museo dell'Ermitage,
uno dei sacrari dell'arte di tutti i tempi.
Patrocinata dalle più alte cariche dello Stato Italiano,
dal Ministero degli Esteri e dall'Ambasciata d'Italia nell'Unione
Russa e sponsorizzata dalla KMB Bank (Gruppo Banca Intesa),
la lunghissima tournèe espositiva ha avuto inizio il
26 maggio 2008 nella Galleria Bulthaup di San Pietroburgo,
in concomitanza con la presentazione del volume Bruno Liberatore
da Castel Sant'Angelo all'Ermitage. Tanto è stato lo
spazio dedicato all'evento da televisioni, quotidiani e riviste
della metropoli baltica che la Galleria Bulthaup ha deciso,
fatto del tutto eccezionale, di prorogare di un mese la durata
dell'evento espositivo. Ricca di quasi 150 opere, di cui 30
sculture, oltre a pezzi di oreficeria, la mostra ha toccato
Vladivostok, accolta nel locale Museo Arseniev. E' stata poi
la volta di Kazan, importante capitale della Repubblica Autonoma
del Tatarstan. Qui la mostra di Bruno Liberatore è
stata inaugurata in un edificio all'interno del locale Cremlino,
in cooperazione con il Museo Nazionale. Con un ulteriore spostamento
di migliaia di chilometri, la mostra è poi giunta,
trasferita in elicottero, a Naberjanaya Celnye, ragguardevole
centro commerciale nel nord del Paese.
Ultima tappa di
questo circuito espositivo, è stata una prestigiosa
Galleria moscovita, dove la mostra è stata
inaugurata dall'Ambasciatore d'Italia in Russia, Vittorio
Surdo.
La
più recente notizia – per ora – è
che l'Ermitage intende dedicare a Liberatore un'intera sala
(già sono in corso i lavori di adattamento), per la
quale ha richiesto dieci sculture con relativi studi e bozzetti
preparatori. |
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Come
ben sottolineato dalla stampa russa, l'opera scultorea di
Bruno Liberatore si pone come prestigiosa continuazione della
grande tradizione plastica italiana, conosciuta e apprezzata
in tutto il mondo, di cui interpreta in particolare la tensione
dinamica (il riferimento al Futurismo riesce, al riguardo,
d'obbligo), interpretata in particolare come pulsare di energia
tellurica e come slancio vitale. Esemplare è, ad esempio,
la monumentale scultura Assalto all'Olimpo, da pochi mesi
collocata a Roma nei giardini di Viale Mazzini.
Tale
originalità creativa si associa in Liberatore ad una
straordinaria sapienza fabrile, riscontrabile nella finitura
del materiale, autentica pelle della scultura, sia esso bronzo,
gesso, terracotta, ovvero oro e argento, nel caso dei gioielli,
concepiti, fuori da ogni concessione decorativa, come vere
microsculture da indossare.
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