Lo scioglimento delle
Camere potrebbe slittare di quindici giorni oltre la data fissata
del 29 gennaio. Berlusconi, avrebbe incaricato il ministro dell'Interno,
Giuseppe Pisanu, di proporre il rinvio al Presidente della Repubblica,
a cui spetta il potere di scioglimento del Parlamento. Secondo alcuni
osservatori, l'iniziativa sarebbe un escamotage per consentire di
procrastinare di due settimane l'entrata in vigore delle norme sulla
par condicio.
Se il
capo dello Stato non fosse d'accordo nel posticipare la chiusura
di Montecitorio e palazzo Madama, ovvero se Ciampi insistesse dunque
a voler sciogliere il 29 gennaio, il governo con un escamotage tecnico,
proposto da Calderoli, farebbe slittare di 15 giorni l'approvazione
del decreto di indizione dei comizi elettorali, in modo da far scattare
più avanti la tagliola della par condicio, quella che impedirebbe
l'attuale dilagare del Cavaliere su tutte le reti. La regolamentazione
radio televisiva entra infatti in vigore "dalla data di convocazione
dei comizi elettorali".
20 gennaio
2006
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